Novelli Gastone
Gastone Novelli nasce a Vienna il 1 agosto 1925. Trasferitosi a Roma con la famiglia, consegue la maturità classica e nel 1943 partecipa alla Resistenza venendo catturato e liberato l’anno seguente. Nel 1945 si trasferisce a Firenze dove due anni dopo si laurea in scienze politiche. Inizia l’attività pittorica e grafica nel dopoguerra, influenzato dalle idee neocostruttiviste di Max Bill, conosciuto probabilmente durante un soggiorno a Zurigo nel 1947. Nel 1950 si trasferisce in Brasile, dove si dedica all’arte applicata, all’insegnamento e prosegue la sua ricerca nell’ambito dell’astrazione geometrica. Partecipa inoltre alla Biennale di San Paolo del 1951 e del 1953. Ritorna a Roma nel dicembre del 1954, dove conosce Achille Perilli e Corrado Cagli e l’anno seguente tiene personali alla Galleria La Cassapanca a Roma e allo Studio B24 a Milano.
Nel 1957 compie diversi viaggi a Parigi, incontrando Tristan Tzara, André Masson, Man Ray e Hans Arp; espone opere di chiara ascendenza informale alla Galleria La Salita di Roma; fonda con Perilli la rivista “L’esperienza moderna”; inizia a collaborare con scrittori e poeti. Negli anni seguenti entra in contatto con la cultura figurativa americana grazie alla presenza a Roma di Cy Twombly, Willem de Kooning e Robert Rauschenberg. Espone alla Galleria l’Ariete di Milano nel 1959 e partecipa a numerose collettive in Italia e all’estero. Nel 1960 tiene una personale alla Galleria La Tartaruga di Roma e partecipa alla mostra “Crack” alla Galleria Il Canale di Venezia. L’anno dopo si reca nuovamente a Parigi dove conosce Beckett, Simon, Bataille, Klossowski e tiene una personale alla Galerie du Fleuve.
Nel 1962 espone alla Alan Gallery di New York e compie un viaggio in Grecia. Due anni dopo viene allestita una sua importante antologica al Kunstverein di Friburgo; partecipa alla Biennale di Venezia ottenendo il Premio Gollin, e assieme a Manganelli, Giuliani e Perilli fonda la rivista “Grammatica”. Al 1966 risalgono le prime opere di matrice politica, in sintonia con il clima della contestazione. L’anno dopo si stabilisce a Venezia e pubblica il libro a fumetti I viaggi di Breck. Invitato a partecipare alla Biennale del 1968, nel giorno dell’inaugurazione, in segno di protesta, si rifiuta di esporre le sue opere e le rivolge verso le pareti. Muore a Milano il 22 dicembre dello stesso anno.
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