Morandi Giorgio
Giorgio Morandi nacque a Bologna nel 1890. Nel 1907 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, dove si diplomò nel ‘13. L’anno seguente espose alla Galleria Sprovieri assieme ai Futuristi con i quali, tuttavia, i contatti furono piuttosto marginali. Egli infatti, a differenza di quest’ultimi poté partecipare alla II Mostra della Secessione romana. All’attività pittorica affiancò quella di insegnante di disegno nelle scuole elementari. Allo scoppio della guerra andò combattere, anche se, a causa di una grave malattia tornò presto a casa; trascorse così gli anni del conflitto dedicandosi completamente alla pittura. Nel 1916-‘17 conobbe Filippo de Pisis e Giuseppe Raimondi che lo introdussero nel circolo di intellettuali gravitante attorno alla rivista “La Ronda”. Tra il 1818 e il ‘19 dipinse alcune nature morte molto simili per la compattezza della materia e la stesura del colore alle opere di De Chirico e Carrà. Dal 1926 espose alle rassegne di Novecento italiano e realizzò una serie di disegni e di incisioni per “L’Italiano”di Leo Longanesi e “Il Selvaggio”di Mino Maccari. Nel 1928 fu invitato a esporre alla Biennale di Venezia, dove sarebbe tornato anche nelle edizioni successive. Negli anni Trenta il suo successo aumentò notevolmente anche grazie alla partecipazione alle maggiori esposizioni nazionali ed internazionali. Nel ‘30, grazie alle abilità di acquafortista, senza aver vinto alcun concorso, ottenne la cattedra di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, mantenuta sino al 1956. Durante la Seconda Guerra Mondiale si rifugiò a Grizzana, sugli Appennini, dipingendo numerosi paesaggi. Nel 1948 ottenne il primo premio per la pittura alla Biennale veneziana, nel ‘53 il premio per l’incisione ed, infine, il premio per la pittura alla Biennale di San Paolo del 1957. Mori a Bologna nel 1964.