Faruffini Federico
Trasferitosi a Pavia nel 1848, Federico si iscrive ai corsi di giurisprudenza e contemporaneamente frequenta i corsi di disegno ed incisione sotto Cesare Ferreri alla Civica Scuola di Pittura. Nel 1851 si iscrive anche ai corsi tenuti da Giacomo Trecourt, ed ai quali partecipano quali allievi: Paolo Barbotti, Pietro Michis e Tranquillo Cremona. In questi anni Federico si avvicina agli ambienti risorgimentali pavesi, ed in particolare alla famiglia Cairoli. Nel 1855 si trasferisce a Milano per svolgere il tirocinio legale presso il Tribunale, senza peraltro abbandonare l’ attività pittorica. Nel 1856 esordisce a Brera con una grande tela storica legata al clima risorgimentale ed influenzata dalla pittura del Piccio e del Morelli. Nel 1857 ottiene la prima committenza di rilievo ed esegue a Roma la pala dell’ Immacolata Concezione per il Duomo di Pavia. Tornato a Pavia nel 1858, ottiene il riconoscimento del premio Frank della Civica Scuola di Pittura. Nel 1859 espone prima a Brera e poi all’Accademia Albertina di Torino La romanza sul Ticino. Nel 1860 presenta a Brera una serie di ritratti commissionati da Adelaide Cairoli e nel 1861 esegue la pala del Beato Bernardino da Feltre per la chiesa di Santa Maria del Carmine. Nel 1862 espone a Brera La battaglia di Varese. Nello stesso anno viene nominato socio onorario di Brera e nel 1864 socio onorario dell’Accademia di Modena. Nel 1865, in seguito a screzi famigliari, lascia Milano per Parigi, dove si tratterrà sino all’inizio del 1867. Il grave disagio interiore che lo aveva allontanato dagli affetti più cari, non lo abbandona nemmeno al rientro in patria, che lo vede prima a Roma e successivamente a Perugia. Dopo due tentativi falliti, muore suicida il 15 dicembre 1869.
Federico Faruffini, Agilulfo dona alla giovane Regina Teodolinda gioielli ed il modello del Duomo di Monza, 1860.
Federico Faruffini, LA TENTAZIONE olio su tela applicata su tavoletta, cm 19×12 firmato e datato “1856” in basso a sinistra
Tutte le immagini sono a scopo illustrativo