Croatto Bruno
Bruno Croatto nacque a Trieste il 12 aprile 1875.
Formatosi nella sua città presso l’Imperial Scuola Industriale dello Stato con Garzolini, si recò poi, dal 1892 al 1894, a Monaco di Baviera, per seguire all’Accademia un corso di studi biennale tenuto dai pittori Gabriel Von Hackl e Anton Aschbe.
Rientrato a Trieste, nel 1897 iniziò ad esporre alla Biennale di Venezia e alla III Triennale di Milano.
Si iscrisse inoltre al Circolo Artistico di Trieste.
Pur legato alla sua città nel 1908 si trasferì ad Orvieto in cerca di nuovi stimoli: qui iniziò a dedicarsi all’incisione, tecnica nella quale si distinguerà.
Durante gli anni Dieci viaggiò molto trascorrendo lunghi periodi a Venezia, Napoli e Roma.
Durante la prima guerra mondiale evitò la chiamata alle armi dell’impero asburgico rifugiandosi in una clinica urbana.
Attratto inizialmente dalla pittura impressionista di matrice tedesca, in seguito concentrò le sue doti artistiche nel genere della natura morta, prendendo spunto dalla pittura olandese del Seicento e, dopo il 1931, nella ritrattistica subendo l’influenza della pittura italiana del Quattrocento.
Negli anni Venti, trasferitosi a Roma , ritornò alla pittura ad olio. In questo periodo partecipò alle più importanti manifestazioni espositive nazionali: nel 1920 fu alla Biennale di Venezia, alla Primaverile fiorentina (dove ottenne il “Primo premio-Diploma d’Onore”)e alla Promotrice torinese ; l’anno dopo partecipò alla I Biennale romana (dove tornò nel 1923 e nel 1925).
Nel 1924 espose, per l’ultima volta, alla Biennale di Venezia e nel 1927 alla Quadriennale di Torino.
Sei anni più tardi tenne una personale alla Camera degli artisti di Roma.
Per tutti gli anni Trenta continuò a partecipare ad esposizioni collettive allestendo anche alcune personali.
Ricordiamo le mostre presso la Bottega d’Arte di Livorno nel 1932 e nel 1934 e quella alla Galleria Scopinich di Milano del 1935.
Bruno Croatto morì a Roma nel 1948.
Tutte le immagini sono a scopo illustrativo