Burri Alberto
Alberto Burri (Città di Castello, 12 marzo 1915 – Nizza, 13 febbraio 1995). Nel 1946, si stabilisce a Roma e si dedica alla pittura. Qui, nel ’47 e ’48 tiene le prime personali. Nel 1951 partecipa alla fondazione del gruppo “Origine” con Caporossi ed altri artisti. L’anno successivo espone “Neri” e “Muffe”. Dal 1950 assumono rilievo i ”Sacchi”, nelle mostre personali che si tengono nelle principali città americane ed europee. Intorno agli anni Sessanta appaiono i Legni, le Combustioni e i Ferri. Gli anni Settanta registrano una progressiva inclinazione verso soluzioni monumentali: dai Cretti (terra e vinavil) ai Cellotex (compressi per uso industriale). Nell’84, per inaugurare l’attività di Brera nel settore contemporaneo, Milano ospita una sua mostra. La fortuna critica si intreccia strettamente alla divulgazione della sua opera, sempre in rapporto alla diversa evoluzione del gusto dei paesi europei ed americani. E’ significativo che è sempre la critica internazionale a seguire la sua opera, mentre la critica italiana lo considera nel momento dell’accettazione accademica. Nel 1973 riceve dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Feltrinelli per la Grafica. Nel 1990, espone in una galleria di New York 11 grandi cellotex. Segue la mostra Burri-Saffo all’Istituto Italiano di Cultura di Atene ed espone a Parigi una serie di Cellotex. Nel 1991 una grande retrospettiva viene organizzata dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e sempre nel 1991 espone a Los Angeles. Nel 1993 viene realizzata per Faenza un’opera in ceramica di grandi dimensioni, che porta il titolo Il Nero e l’Oro, collocata al Museo Internazionale delle Ceramiche. Nel 1994 partecipa alla mostra The Italian Metamorphosis 1943-1968 presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Dall’ 11 maggio al 31 giugno ’94 presso la Pinacoteca Nazionale di Atene viene presentato il ciclo Burri che verrà esposto in seguito presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid nel 1995. Muore a Nizza il 13 febbraio 1995.