Biasi Da Teulada Giuseppe
Giuseppe Biasi Da Teulada nasce a Sassari, il 23 ottobre 1885 ed è stato un’importante figura dell’arte sarda del XX secolo, pittore, incisore e illustratore. All’età di 16 anni già pubblica su fogli umoristici sassaresi. Nel 1904 parte per Roma e già l’anno dopo collabora col quotidiano “L’Italie” redatto in francese e con “L’Avanti della Domenica”, un settimanale socialista. Sempre nel 1905, in primavera ritorna in Sardegna per proseguire i suoi studi in legge e sempre nel 1905 al teatro Politeama Verdi di Sassari espone con una mostra personale di caricature. Nel 1906, dopo aver vinto un concorso nella città natale, parte, con Mario Mossa De Murtas, suo conterraneo alla ricerca della propria identità nei paesi della Sardegna e ne rimane affascinato soprattutto dall’ambiente e dai costumi di Teulada. Nel 1908 si laurea in giurisprudenza e nel 1909 inizia una collaborazione con la scrittrice di Nuoro Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926, e sempre a quest’anno risale il suo favoloso acquerello Processione nella Barbagia di Fonni, selezionato per la partecipare alla Biennale di Venezia. Nel 1913 oltre ad esporre alla Biennale di Venezia, partecipa alla prima Mostra della Secessione romana. Nel 1914 entra nel gruppo L’Eroica, una rivista promotrice del incisione su legno diretta da Ettore Cozzani a La Spezia. Nel 1925 è chiamato alle armi e ferito ad una gamba (rimarrà zoppo) e viene ricoverato a Treviglio. Nel 1916 lo ritroviamo a Milano frequentatore degli ambienti intellettuali ed artistici riscuotendo fama e successo. A Milano conosce Aroldo Bonzagni con lui esporrà qualche anno dopo alla Galleria Pesaro. La sua pittura è in continua evoluzione e si fa sempre più intensamente poetica. Il fascismo al potere gli procura una certa difficoltà creativa e quindi di finanza, tanto che gli costa l’invito alla Biennale del 1922. Nel 1924 parte per il Nord Africa, alla ricerca di nuove ispirazioni viene attratto dall’arte africana, dalle maschere rituali, ed esegue una quantità di lavori ad olio, disegni e piccole tempere che si propone di sviluppare in futuro. Questa esperienza lo porta all’elaborazione di uno stile sintetico e arido. Torna in Italia e di questo periodo si ricordano Serenità e La teletta che vanno a rappresentare due grandi nudi particolarmente intensi. Gli anni trenta e quaranta sono un periodo triste e difficile e per Biasi a causa delle difficoltà economiche e Da Teulada è sempre alla ricerca di nuove commesse da parte dei suoi clienti. Ritorna a Biella nel 1942 e la produzione di questi ultimi anni è molto pessimista e tragica. Con la Liberazione, accusato da una lettera anonima, viene incarcerato e muore in modo tragico ad Andorno Micca il 20 maggio 1945.
Giuseppe Biasi da Teulada (1885 – 1945) Corteo nuziale Tempera su carta, firmato in basso a sinistra. Rintelato. cm 68×97
Tutte le immagini sono a scopo illustrativo