Libero Andreotti
Libero Andreotti (Pescia, 15 giugno 1875 – Firenze, 4 aprile 1933) scultore, illustratore e ceramista italiano viene considerato dalla critica moderna uno dei più importanti scultori italiani del Novecento. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Nel 1897 si trasferisce a Lucca dove ha occasione di conoscere Giacomo Puccini e il poeta Giovanni Pascoli, che lo iniziarono agli interessi artistici e culturali.
Nel 1904, si trasferisce a Milano al seguito del Sacchetti dove inizia a dedicarsi alla scultura di piccole dimensioni. Aiutato e sostenuto dal mercante d’arte e pittore Grubicy e da Aldo Carpi, entra in contatto con l’ambiente dei divisionisti.
L’anno successivo iniziano i suoi viaggi a Parigi, dove Grubicy organizza una mostra nella quale espone La Vetta. Il soggiorno parigino è per Andreotti fondamentale poiché gli permette di acquisire nuove competenze tecniche.
Nel 1914 scoppia la guerra e rientra in Italia: inizia qui la sua attività di insegnante all’Accademia di Firenze con Domenico Trentacoste e stringe una profonda e proficua amicizia con il critico Ugo Ojetti, il quale promuove nei maggiori centri artistici del nord Italia.
Gli ultimi anni della sua vita li trascorre a Firenze, come professore dell’Istituto d’Arte di Porta Romana. Muore il 4 aprile del 1932.
Tutte le immagini sono a scopo illustrativo