Ernst Max
Ernst, Max. Pittore, incisore, collagista e scultore di origine tedesca, che divenne cittadino americano nel 1948 e francese nel 1958. Fu tra le maggiori figure del dada e soprattutto del surrealismo. Studiò filosofia e psicologia all’università di Bonn, ma rimase affascinato dall’arte dei malati di mente e quindi trascurò il lavoro accademico per la pittura. Dopo l’arruolamento nella seconda guerra mondiale, insieme ad Arp (che sarà suo amico per tutta la vita) Max Ernst divenne la figura di spicco del movimento dada di Colonia. Nel 1920 organizzò una delle mostre più famose del movimento nella serra di un ristorante: i visitatori entravano attraverso i bagni, e si mettevano a disposizione delle asce in caso volessero fare a pezzi i lavori esposti. Nel 1922 Ernst si stabilì a Parigi, dove nel 1924 prese parte alla fondazione del movimento surrealista.
Prima di allora, Ernst aveva già dipinto opere considerate capolavori surrealisti, come L’éléphant Célèbes (1921, Tate, Londra), in cui un elefante è trasformato in uno strano mostro meccanico. L’immaginario irrazionale e capriccioso che vi si coglie, in parte ispirato a ricordi d’infanzia, è rintracciabile anche nei suoi originalissimi collage. In essi Ernst univa frammenti di banali incisioni, prelevati da fonti come cataloghi commerciali o riviste tecniche, per creare scene strane e sorprendenti, che raffiguravano per esempio una bambina che tiene in grembo la propria testa mozzata anziché la bambola che ci si sarebbe aspettati.
Max Ernst realizzò anche una serie di illustrazioni di questo tipo affiancate da didascalie perché costituissero ‘romanzi collage’; il più noto e ambizioso è Una settimana di bontà, pubblicato a Parigi nel 1934. Un’altra tecnica fantasiosa in cui eccelse fu il frottage, che inventò nel 1925. Nel 1930 comparve nel film L’age d’or, diretto da Luis Bunuel e Salvador Dali, e nel 1935 realizzò la sua prima scultura (si dedicò a questa attività con impegno ma saltuariamente, creando per lo più figure totemiche in bronzo). Nel 1938 Ernst lasciò il movimento surrealista, ma questo non influì sulle sue opere dal punto di vista stilistico.
Fu internato per un breve periodo dopo l’invasione della Francia da parte della Germania; nel 1941 si trasferì a New York e rimase in America fino al 1953 (a eccezione di una breve visita in Francia nel 1949). Negli Stati Uniti collaborò con Breaton e Duchamp per il periodico surrealista VVV. Si stabilì definitivamente in Francia nel 1953 dove negli anni seguenti ricevette diversi riconoscimenti tra cui il primo premio per la pittura alla *Biennale di Venezia nel 1954. I suoi dipinti divennero in questo periodo più lirici e astratti.