Mario Sironi
Mario Sironi nato a Sassari nel 1885. Alla fine degli studi tecnici si iscrive alla facoltà di Ingegneria nel 1902.
Una crisi depressiva, la prima di una lunga serie, lo porta ad interrompere gli studi. Si dedica quindi alla pittura frequentando e la Scuola Libera del Nudo e lo studio di Balla a Roma.
Qui conosce Umberto Boccioni e Gino Severini. Tra il 1906 e il 1911 si reca a Parigi e in Germania. In questo periodo esercita, l’attività di illustratore, realizzando le copertine di “L’Avanti della Domenica”.
Nel 1913 si accosta al Futurismo partecipando alla maggior parte degli eventi organizzati dal movimento, quali l’Esposizione Libera Futurista alla Galleria Sprovieri nel 1914.
Cinque anni dopo prende parte alla Grande Esposizione Nazionale Futurista di Palazzo Cova a Milano. Nel dopoguerra si allonta dal Futurismo per seguire un indirizzo più metafisico.
Fondatore del gruppo di Novecento, è presente alla prima mostra nel 1923 alla Galleria Pesaro e, l’anno successivo, figura con quattro dipinti nella sala ad essi dedicata dalla Biennale veneziana.
Nel 1926 quando il Gruppo fu rifondato su scala nazionale, Margherita Sarfatti lo invita nel comitato direttivo, da questo momento partecipa a tutte le esposizioni.
Nel 1931 figura con una sala personale alla I Quadriennale di Roma. Spinto dal desiderio di fare arte sociale negli anni Trenta si dedicò alla grande decorazione murale.
Tra le principali commissioni si ricordano gli interventi nel 1933 al Palazzo della Triennale e nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza l’anno successivo.
Le continue depressioni e il suicidio della figlia lo allontanarono dalla scena pubblica anche se continuerà dipingere sino alla morte avvenuta, a Milano, nel 1961.