Dova Gianni
Gianni Dova (Roma 8 gennaio 1925 – Marina di Pisa 14 ottobre 1991). In seguito al trasferimento a Milano con la famiglia all’età di 16 anni, città dove frequentò dal 1942 il Liceo Artistico di Brera con l’intenzione di passare poi alla Facoltà di Architettura del Politecnico, i suoi progetti orientati agli studi universitari mutarono in seguito alla sua conoscenza e frequentazione di artisti che si riunivano nei caffè letterari e che avevano, tra gli altri, come punto di riferimento il giornale edito da Ernesto Treccani, Corrente. Nel 1945 si sposò con Maria Grazia della Valle, mentre l’anno successivo aderì al manifesto del Realismo oltre Guernica. Nel 1947 espose alla Galleria del Cavallino a Venezia ed alla Galleria del Naviglio a Milano. Sempre nel 1947 aderì al Movimento Spazialista con Lucio Fontana, Roberto Crippa, Carlo Cardazzo e altri, diventandone di fatto uno dei maggiori protagonisti, firmando inoltre diversi manifesti, tra cui il quarto (Manifesto dell’Arte Spaziale), il quinto (Lo Spazialismo e l’arte Italiana del secolo XX) e il sesto (Manifesto del Movimento Spaziale per la Televisione). Aderì in seguito al movimento della pittura nucleare con Enrico Baj e Sergio Dangelo. Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane. Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d’aujourd’hui, organizzata in medio oriente e in nordafrica. Le sue prime opere si avvicinano al surrealismo a cui l’artista integra delle reminiscenze di Max Ernst.
Tutte le immagini sono a scopo illustrativo